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fioroni a milano (26 settembre): resoconto

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Messaggio  ery Dom Set 28, 2008 9:47 am

Anteprima
Fioroni a Milano domani 26 settembre per iniziative contro decreto Gelmini

25 settembre 2008 - DS
Al via domani, venerdì 26 settembre 2008, la tre giorni di mobilitazione (26, 27 e 29 settembre) contro il decreto Gelmini, organizzata dal Partito Democratico della Lombardia.

A Milano sarà presente Giuseppe FIORONI, responsabile organizzazione PD nazionale ed ex Ministro dell’Istruzione.

RESOCONTO:
Al dibattito di oggi hanno parlato diverse persone. Eravamo più o meno una sessantina ad assistere.
Cecchi ha parlato dei diversi problemi che affliggono il ministero dell'istruzione su tutti la difficoltà di prevedere e quindi programmare il proprio organico. Questo si riflette quindi sulle modalità di reclutamento che in questi anni hanno prodotto troppi precari. Altro problema trattato da Cecchi: quello della valutazione dei risultati degli apprendimenti. Sicuramente tutti hanno ribadito l'incapacità di confrontarsi di questo nuovo ministro e di concepire una riforma che sia anche solo pedagogicamente fondata a livello di contenuti. Anche se a parere di Cecchi un sistema di riconoscimento del merito dovrebbe esserci (a un certo punto ha parlato se non di soldi di una medaglietta simbolica, ma non ho voluto sentire quindi non so dirvi meglio perché mi sono eclissata per un minuto).
La Debiasi (non so se il cognome è giusto) ha fatto uno splendido e incisivo intervento molto passionale e sentito. Ha detto che la famiglia e la società non possono in questo momento abbandonare la scuola. Ha parlato del tempo pieno che sarà pieno di corsi per chi se li potrà permettere e per i poveri sarà solo un doposcuola. Della questione poco affrontata in questi giorni dei libri di testo e che lei ritiene molto importante, in quanto c'è un passaggio nella normativa che parla di libri che saranno scaricati da internet senza tenere conto del fatto che solo il 39% delle famiglie italiane possiede internet e senza tener conto che i libri scaricati da internet dai ragazzi diventeranno solo delle piccole dispense e si perderà il senso di cosa deve essere un libro di testo. Tra l'altro ha fatto presente che chi non potrà stampare il proprio libro a casa lo dovrà fare a scuola e questo sarà un aggravio delle spese scolastiche. Pare anche che ci sia una intenzione di trasformare anche le scuole (non solo le università) in fondazioni private e così avremo scuole in centro ricoperte da sovvenzioni e scuole in periferia abbandonate.
In seguito Marco Campione ha detto una cosa che mi ha fatto parecchio arrabbiare: il 25 ottobre loro manifesteranno a Roma!! (a fine del dibattito ho chiesto di poter fare una domanda e ho chiesto: come mai non si uniscono allo sciopero del 17 ottobre, anche visto che molti di noi non possono spendere di treno/bus due volte nel giro di una settimana. Hanno risposto che loro hanno deciso a giugno questa manifestazione, che questa non è uno sciopero ma una manifestazione e che è corretto manifestare in più giorni. Io rimango con il mio “mah” in testa. Tra l'altro ho chiesto anche perché, come è scritto su tecnica della scuola, «Nella stessa giornata il provvedimento è stato esaminato anche dalla Commissione Affari Sociali dove l’opposizione, per bocca di Livia Turco (PD) non ha votato contro il decreto limitandosi all’astensione.» ma su questo non c'è stato molto spazio di discussione. Fioroni mi ha risposto che la commissione affari sociali si occupa di poche cose, non so se ho capito male, di sanità – può essere? - comunque ha giustificato bene o male il perché di questa astensione. Io rimango del parere che abbiano perso una occasione anche minima di contestarli, ma vabbè...).
In seguito ha parlato Fioroni. Ha parlato del clima di paura e di una società disinformata che non protesta nemmeno più. Il governo sta adottando la strategia dell'emergenza in cui tutte le decisioni vanno prese in un clima di allarme costante e quindi come fossero soluzioni di quella emergenza. Ha detto chiaramente che il futuro dei nostri figli non si misura dal numero dei tagli alla scuola. Ha detto che i 916 indirizzi alle scuole superiori sono una aberrazione e che però prima di accorpare le materie è necessario uno sforzo di comprensione. Che non si può semplicemente adoperare l'ascia. Con i tagli alle scuole al di sotto dei 500 alunni solo in Lombardia ci saranno 232 scuole chiuse. In questo modo non si permetterà alle famiglie di scegliere quale scuola vorranno far frequentare ai figli, ma ci saranno solo delle scuole che alcuni potranno permettersi e altri no.

ery
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